giovedì 3 aprile 2014

RITUALI

Continuo a leggere su libri e riviste specializzati in puericoltura che i figli in tenera età hanno bisogno di rituali che diano loro sicurezza e stabilità. Questa asserzione mi lascia davvero molto perplessa. Nella mia poca esperienza di mamma (la mia bimba ha solo 14 mesi) mi sento di confutare quasi totalmente questa teoria. Non so, forse mia figlia è un'eccezione, ma a lei la ripetitività scassa le balle viene subito a noia. Da quando aveva sei-sette mesi abbiamo tentato di "educarla" al rito della nanna con risultati pari a zero. Per settimane abbiamo invano tentato di seguire lo stesso iter: -ore 19,15 cena -ore 20,30 bagnetto -ore 21,00 coccole e fiaba/ninna nanna -ore 21,30 nanna Dopo i primi due giorni la Ciccetta si rifiutava di mangiare perchè non aveva fame, sfalsando quindi di una buona ora e mezza la tabella di marcia. Visto poi l'arrivo della brutta stagione, abbiamo provato a invertire l'orario bagnetto-cena, ma poi la Ciccetta si appisolava e la cena veniva comunque saltata. Allora abbiamo sostituito il bagnetto con la doccia, ma ha funzionato per poco. Infatti la Ciccetta pretendeva di saltare la fase doccia per mangiare. Una volta invece si è anche addormentata sotto il getto dell'acqua. Nella maggior parte dei casi se ha la luna storta (carattere distintivo della nana) è perfino impossibile farla entrare nella vasca da bagno. E quando vuole giocare non c'è verso di farle fare altro. Insomma, è tutto un terno al lotto, altro che sane abitudini. Si capisce già che lei è una sostenitrice del motto "viviamo la vita giorno per giorno". Che poi tutti a dire che sono fasi, seee, come no.

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